lunedì 1 novembre 2010

Il perché delle caccole.

CACCOLE OSTINATE




La serie di acquerelli "caccole" fa parte di quelle cose non perse o finite nel cestino della spazzatura.  Partito come un normale esercizio di stile mi accorsi da subito che andava a toccare qualcosa
CACCOLE: essere o non essere
all'interno di chi ne veniva in contatto. Un gesto, un rito per me consueto e quotidiano, in molti altri provocava reazioni d'imbarazzo e di disgusto. Talvolta manifeste, talvolta celate da nervosi sorrisi. Avevo raffigurato una cosa intima, che infilava uno spillo nella pudicizia di molti, quasi come se avessi raffigurato un buco del culo nell'attimo dell'evacuazione oppure un pisello o una vagina intenti ad alleggerire la vescica. Una masturbazione. Avevo insomma violato un momento intimo, avevo sbirciato dalla serratura. La caccola è l'insignificante, è surplus, è il labile e il fugace, piccolo specchio della profondità della crisi dell'uomo moderno spiazzato, oramai da oltre un secolo, delle sue solide certezze, ma aggrappato ad esse come ad un esile pelo del naso. Solo. Ad aspettare che qualcosa inevitabilmente lo strappi via...
Non prendetemi sul serio, mi raccomando!! No, lo dico perchè visto che siamo solo al secondo post, non vorrei che qualcuno ci credesse per davvero a quello che scrivo.


CACCOLE: contemplazione



 

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