sabato 26 ottobre 2013

venerdì 4 ottobre 2013

Te lo Leggo Negli Occhi.


Ho le occhiaie da quando sono nato.
Interessa? No, immagino di no. Ma la cosa interessava invece i miei vecchi vicini di casa.

"Bimbo, ma te dormi la notte? guarda che occhiaie!"
Ero un bambino e capivo poco del mondo, ma qualche domanda iniziavo a farmela. Iniziavo a scoprire che tutto quello che avveniva intorno a me era dettato da delle leggi ben definite. Fisiche, chimiche, matematiche.. non importava; la natura aveva delle regole e si potevano riscontrare dentro ogni cosa. E allora contavo le ore di sonno e le relazionavo alla intensità delle occhiaie cercando di trovarci una costante K.

"Bimbo fa male farsi le seghine, guarda che occhiaie"
Le seghine. Io l'ho imparato quella volta cosa fossero le seghine, non so se mi spiego... anche se qualche anno dopo ci davo dentro parecchio.

"Bimbo, vacci piano con gli spinelli, guarda che occhiaie"
Gli spinelli. Per me era soltanto il nome sull'insegna di una ditta che vendeva lampadari. Poi qualche anno dopo credevo di essere Bob Marley e Peter Tosh messi insieme.

Neanche Nostadamus era riuscito nelle proprie profezie come i miei vicini di casa. Fortunatamente non mi hanno mai domandato se avessi preso un pugno in piena faccia. Resta il fatto che, per degli anni, tutte le volte che passavo dalla mia strada guardavo verso l'alto, guardavo le gronde, i cavi del telefono, i tetti e il cielo. Un po' per nascondere le mie occhiaie, un po' per paura.
La paura di sapere il futuro.
Ma io quelle occhiaie ce le avevo al naturale. Come il tonno della Coop.

Acrilico su carta

Nota a margine. Al mio paese esiste una mostra che vende lampadari dal nome "Spinelli lampadari". Lo slogan dello spot che mandavano in tv era questo "Quando tramonta il sole, accendi Spinelli!".