Le auto passano senza sosta per tutto il giorno, fino all'una di notte e oltre. Sirene delle ambulanze e della polizia che nemmeno a Hell's Kitchen... poi ogni mattina alle sette la spazzatrice, tranne il mercoledì quando i mercatari hanno già occupato la piazza dall'alba. E gli albanesi che ascoltano in macchina musica araba, gli arabi che ascoltano musica araba, e il bum bum delle casse Rotterdam dalle auto di passaggio... Il fine settimana i due bar davanti la camera aprono alle tre del mattino per dare cappuccini e cornetti ai tipi della notte che tornano in piena forma dalle discoteche con gli stereo a tutto volume per i colpi di sonno, saziano la loro fame chimica e restano lì finchè l'alcol dallo stadio liquido non diventa parola fino ad esalare quasi completamente. Cioè l'alba. Ma va bene così maledetti, non sarebbe più casa mia sennò, e poi vi ho assimilato ormai.
La domenica pomeriggio, subito dopo pranzo quando i capannelli di persone sono stati sciolti dai profumi delle lasagne e degli arrosti, ti illudi per un attimo e, vista la rarità della cosa, credi di esser diventato sordo. Ma come ho detto, per un attimo.. Alle tre, proprio mentre tutto il mio essere è impegnato ad iniziare la digestione lasciandomi in quello stato di sonno meditativo, l'immancabile funerale sfila sotto camera mia con il suo seguito di ave marie recitate al megafono e a ruota parte la giostra dei bimbi con la sua scaletta musicale che prevede soltanto all you need is love e che si protrae per tutto il pomeriggio.
Soltanto a notte fonda, quando nella maggior parte dei casi mi trovo ormai già al di là del sole, dell'etere e dei confini stellati, soltanto allora i rumori cessano. (Fine settimana esclusi naturalmente!).
Tre o quattro ore dove si ode solamente il rumore dell'acqua della fontana della piazza. Ma questo è rilassante e, se non si è di vescica debole, ti lascia dormire e ti aiuta a fare sogni belli. Lo so che le parole piazza, fontana e bei sogni stonano parecchio se messe insieme, ma pensate al rumore dell'acqua, come la risacca del mare, perchè di quello sto parlando.
Quelle poche ore di silenzio, da qualche settimana, sono state occupate dal canto di un uccello notturno o forse da un uccello diurno insonne. L'altra sera mi son sentito di scendere in piazza per andare a conoscerlo. Era il 19 marzo e il nostro satellite si trovava al perigeo in fase di luna piena. Ho usato la superluna come sfondo per passare al setaccio tutti i rami dei platani ancora privi di foglie e alla fine l'ho visto, tutto bellino che cantava il suo motivetto baluginante nel buio. Poi ho riso pensando allo stolto che, quando gli indicano la luna, non solo non vede la luna ma neanche il dito, vede un uccello.
Comunque non sono riuscito a capire che razza di uccello fosse e, nell'incertezza, gli ho affibbiato un nome io.
Quando devo scegliere, nel dubbio scelgo sempre Barabba.
BARABBA (pennarello nero) |