Per andare al mare, prima della costruzione della Firenze-Pisa-Livorno bisognava passare dalla strada che fiancheggia la base americana di Camp Darby. La cosa che mi affascinava di quel luogo consisteva nella consapevolezza che oltre quella rete e il filo spinato non ti trovavi più nella provincia pisana, neanche in italia. Eri direttamente in America. Era, ed è ancora oggi, territorio statunitense. E dalla rete fitta potevi vedere la gente che giocava a baseball e beveva Dr. Pepper. Vedevi anche i carri armati e altri mezzi super equipaggiati, come nei film. E poi c'era la strada che una volta divideva la provincia di Pisa da quella di Livorno e che ora segnava l'improbabile confine tra Pisa e l'America e che ad un certo punto si infilava nella pineta mediterranea dividendola in due. E in quel lungo tratto il contrasto era fortissimo, da un lato il bosco fitto e impenetrabile, rovi, rifiuti, ruote di motorini abbandonate, sull'altro lato, ma dietro il filo spinato, l'ordine militare del sottobosco e dei sentieri.
Facevo quel tratto di strada appiccicato al finestrino con la speranza, per niente vana, di vedere pascolare i daini, americani naturalmente.
Anni dopo mi sono ritrovato più volte davanti a quella rete ad invocarne la rimozione, a chiedere lo smantellamento di questo retrovia strategico di tutte le guerre americane passate e future, la chiusura di questa base che nessuno sa cosa contiene e che fa passare armi ogni giorno sopra le nostre teste. Sempre con la pineta impenetrabile e i motorini abbandonati alle spalle.
Ma ormai la base è lì ed è come se ci fosse sempre stata. Nel dopoguerra Camp Darby doveva servire per il ritiro delle truppe e il rimpatrio dei soldati. Poi doveva contrastare il blocco sovietico negli anni della guerra fredda... e ora? Se non serve per le guerre a cosa serve? Non ditemi che sono rimasti per creare una zona cuscinetto nel conflitto secolare tra pisani e livornesi. Ora che stanno per unire le due provincie non hanno proprio più nessuna ragione per restare ancora.
Go Home!
Questo disegno è stato fatto con scampoli di matite e pennarelli finiti, roba avanzata dall'astuccio delle elementari che ho ritrovato in garage, roba di quando pensavo ancora che la cocacola all'amarena fosse una figata.
magari c'è una sede distaccata dell'Area 51 e nemmeno lo sappiamo. Scherzo, comunque, secondo me, queste cose (insieme a molte altre) dimostrano che ci sono dinamiche politiche sconosciute al popolo di noi, diciamo così, telespettatori. Non mi sorprende che la Gabanelli non ci abbia fatto un servizio su questo argomento. E lei, pensa, è una che rischia già tanto. Forse per certi casi anche essere querelati non basta.
RispondiEliminanell'agosto del 2000 (notizia poi diffusa dal corriere della sera solo 3 anni dopo) a causa di un cedimento strutturale, vennero sgomberati otto depositi sotterranei contenenti 100.000 ordigni con 23 tonnellate di esplosivo ad alto potenziale. Il tutto nella più assoluta segretezza, ovvero tenendo all'oscuro popolazione e autorità locali. Operazione durata 12 giorni che venne definita dai militari usa come miracolosa. Forse il distaccamento dell'area 51 non sarebbe poi tanto male... Quando passo sopra la base con l'aereo (non il mio, ma di qualche compagnia low cost dato che l'eroporto è lì vicino) non posso fare a meno di guardare sotto per scovare dov'è che tengono nascosta l'atomica. Ma forse questa non ha la forma di missile con l'adesivo della radioattività.
RispondiEliminache cose pazzesche. Mi informerò meglio sulla faccenda anche se i 3 anni di attesa del corriere della sera, già mi lasciano intuire quanto "bel" materiale potrò trovare in giro. Però lo cerco
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