Quasi subito ci accorgiamo che davanti non abbiamo più un individuo, ma due occhi, un naso, una bocca, dei capelli.. vabbè non è detto, i capelli non sempre... due orecchie e via dicendo. Tutti sono uguali davanti agli occhi del ritrattista, non esiste genere, colore, credo. Solo un essere umano da codificare.
Ma è nel continuo scambio tra foglio e volto, nel continuo viavai degli occhi tra noi e il soggetto che avviene il passaggio successivo. Naso bocca labbra orecchie scompaiono, si annullano alla vista per mutare in distanze tra punti, trasformarsi in spazi vuoti, linee curve, figure geometriche basilari dove riconoscere un qualsiasi elemento umano, in tutta quella geometria, diventa difficile se non impossibile.
In quel momento ci arriva la conferma che non solo tutti gli uomini sono uguali, ma sono molto di più. Tutti gli uomini sono belli, bellissimi, sono armonia, sono la proporzione divina. Il brutto è confinato altrove.
Questa cosa dovrebbe valere anche per i luoghi, per gli scorci di paesaggi. Spiegatemi perchè Pontedera è l'eccezione che conferma la regola.