"le strade puzzavano di letame, i cortili interni di orina, le trombe delle scale di legno marcio e di sterco di ratti, le cucine di cavolo andato a male e di grasso di montone, le stanze non areate puzzavano di polvere stantia, le camere da letto di lenzuola bisunte, dell'umido dei piumini e dell'odore pungente e dolciastro dei vasi da notte. Dai camini veniva puzzo di zolfo, dalle concerie il puzzo di solventi, dai macelli puzzo di sangue rappreso. La gente puzzava di sudore e di vestiti non lavati; dalle bocche veniva un puzzo di denti guasti, dagli stomaci un puzzo di cipolla e dai corpi, quando non erano più tanto giovani, veniva un puzzo di formaggio vecchio e latte acido e malattie tumorali. Puzzavano i fiumi, puzzavano le piazze, puzzavano le chiese, c'era puzzo sotto i ponti e nei palazzi..."
Forse è un pò esagerato con il paragone ma dé, la fame ti passa.
Non saprò mai da dove arriva quel puzzo anche se devo ammettere che ultimamente la situazione è assai migliorata. Probabilmente il picco gassoso prodotto dal processo di putrefazione è stato superato... e poi è tutta natura. E' la natura che puzza, quando muore.
E pensare che per dipingere questa natura morta scelsi colori acrilici proprio per limitare il puzzo dentro casa...